Osando.it La fraternità Ruach e Sicomòri

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Riflessione di: Ludovica Balloriani

Era il 25-01-2015 alle ore 20:45 quando la fraternità Ruach e Sicomori si riuniva per la prima ed ufficiale assemblea. Ebbene sì, proprio noi ragazzi della fraternità domenica abbiamo avuto l’opportunità di riunirci in una vera e propria assemblea grazie all’incontro che i nostri educatori e Padre Gabriele ci avevano organizzato. Tirare le somme di come stavamo vivendo le tante realtà che caratterizzano le nostre vite arrivati a questo punto, erano le intenzioni proposteci.

Così, chi con il cuore in mano, chi diversamente, chiuso nelle proprie preoccupazioni, ognuno di noi ha parlato di sé davanti a tutti gli altri, dando sfogo ai propri bisogni, alle proprie paure, alle proprie gioie ma anche all’unica certezza che rende le nostre giornate degni di essere vissute pienamente: la fede. Nonostante siamo sempre più impegnati, la voglia ed il bisogno di ritrovarci per un momento di preghiera o condivisione non si affievolisce mai. Anzi, sempre più determinati abbiamo proposto ai nostri educatori spunti dai quali far partire discussioni, giorni durante i quali trattarle e ancora possibili mini-convivenze grazie alle quali approfondire temi più complessi.

Sì, più cresciamo ed andiamo avanti, più abbiamo bisogno l’uno dell’altro. E per questo rivolgo un “grazie” a nome di tutti noi ai nostri educatori ed a Padre Gabriele perché con pazienza e amore ci coinvolgono, ci guidano e ci accompagnano in esperienze di vita che da soli non avremmo mai potuto sperimentare. Cooperano fra loro al fine di veder realizzata la felicità di noi ragazzi, di veder realizzati i nostri sogni, le nostre ambizioni e di veder sconfitte le nostre paure e timori.

Ci propongono sfide continue che ci mettono alla prova, esauriscono, a volte, le nostre forze ma contemporaneamente ci aiutano a camminare nel faticoso sentiero della vita. Sfide che sono esperienze ed esperimenti allo stesso tempo, in quanto riescono a valorizzarci, tirando fuori il meglio e cercando di migliorare il peggio.

Tutto questo non fa altro che arricchire la nostra esperienza personale per poi poterla testimoniare a chi ancora non ha ricevuto il dono di comprenderne a pieno il valore.

1° Assemblea generale della Fraternità

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